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Una terra di contrasti e di incantevole bellezza, un’oasi di pace nel Medio Oriente. Dai suggestivi e selvaggi panorami del Wadi Rum alle antichissime rovine delle civiltà passate e della via dei Re, dalle solitarie e immense gole del deserto alle spa naturali del Mar Morto, questo paese è un vero e proprio museo a cielo aperto.
Partiremo da Amman, la capitale, le cui 14 montagne ricordano i 7 colli romani, dove potrete perdervi tra i profumi e i colori dei souk, e ammirare il celebre palazzo omayyade. Ci sposteremo poi a Jerash, la “città dalle mille colonne”, famosa per le sue rovine romane, bizantine e greche, tra cui l’arco di trionfo dedicato all’Imperatore Adriano, il Tempio di Zeus e quello di Artemide. Impossibile, poi, non dedicare una parte della giornata alle bellezze architettoniche del deserto, dal Qasr Amra, riconosciuto patrimonio dell’UNESCO, al Qasr Azraq, residenza di Lawrence D’Arabia durante la Rivolta araba. Quindi ci dirigeremo a sud, per il monumento simbolo del paese, Petra, la città scavata nella roccia, dichiarata ovviamente patrimonio mondiale dall’UNESCO. Avremo tutto il tempo necessario per scoprire con calma gli infiniti tesori che questa antica città custodisce, compresi quelli della vicina Piccola Petra, prima di raggiungere Aqaba e le sponde del Mar Rosso, e da qui l’incantevole deserto del Wadi Rum, la Valle della luna che tanto affascinò Lawrence d’Arabia, abitata da piccole comunità di beduini, dove sorseggeremo un tè aspettando il tramonto e un cielo stellato indimenticabile, quanto il resto di questo paese unico ed emozionante! Ma siccome non vogliamo farvi perdere davvero niente della bellissima Giordania, il nostro viaggio non termina qui e prosegue, percorrendo prima la celebre Strada dei Re, sulle sponde del salatissimo Mar Morto e verso il Monte Nebo, il luogo più venerato del paese con il monumento dedicato a Mosé, e Madaba (“la Città dei Mosaici”) che conserva la celebre decorazione musiva bizantina della “Mappa di Terrasanta”.
Otto giorni di immersione totale in un ambiente in cui il confine tra natura e storia diventa così labile da dare la sensazione di poter toccare, accarezzando le pietre modellate dal vento e dall’acqua, gli stessi luoghi dove è nata la nostra civiltà.