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Titolo: non editare nemmeno se va su due righe
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Ci sono percorsi che disegnamo per farvi vedere meraviglie naturali o grandi capolavori d’arte, altri che pensiamo per gli appassionati di letteratura o per gli amanti della gastronomia, e poi ci sono, ogni tanto, itinerari che nascono spontaneamente, con l’intento di soddisfare il nostro animo di viaggiatori, che sappiamo di condividere con molti di voi! Le Colonne d’Ercole sono certamente tra le basi della cultura classica occidentale, cantate da Omero e Dante, pensate da Aristotele e Platone, confine “mobile” del mar Mediterraneo e del mondo stesso. Abbiamo sempre sognato di attraversarle fisicamente, scoprendo, al contempo, luoghi meno noti ma di grande fascino tra la punta più a sud della Spagna e la propaggine più settentrionale del Marocco, in un percorso fatto, nel corso dei secoli, da intere popolazioni che si sono influenzate reciprocamente, ma anche da pittori, scrittori e artisti che ancora oggi fuggono dalla modernità europea alla ricerca dei colori e dei ritmi calmi del nord Africa. Inizieremo con Malaga, e il suo alcazar di origine moresca, per poi passare a Ronda, tra chiese mozarabiche, ponti mirabolanti e la più bella plaza de Toros di Spagna, per poi raggiungere Gibilterra e la sua rocca, protesa verso il mare e abitata da scimmie, anche loro provenienti anticamente dall’altra sponda del mare. Raggiungeremo infine Algeciras, per imbarcarci verso Tangeri, dove ci fermeremo tre giorni, soggiornando nell’hotel che ospitò, tra ‘800 e ‘900, Eugène Delacroix e Henry Matisse, ma andando anche a “caccia” dei luoghi frequentati dal jet set che animava la vita notturna della città il secolo scorso, da Paul Bowles a Tennesse Williams, da Burroughs a Kerouac, da Mick Jagger fino ai Beatles. Ma se Tangeri sarà la nostra “casa” marocchina, non per questo ci limiteremo a visitare la città bianca, che useremo infatti come base per due escursioni che siamo certi vi stupiranno, a cominciare da Chefchaouen, un luogo dove il colore blu è assurto a un ruolo di protagonismo tale da renderla universalmente nota, e passando da Asilah, placida cittadina fortificata sull’Atlantico meta di giovani artisti bohémien in cerca di quell’ispirazione che questa terra ha saputo trasmettere da sempre a chi la cercava.